Europa
Rimpatrio dei turisti nel caos per il crack di Thomas Cook
Regno unito Il fallimento della più antica agenzia di viaggi britannica, colosso della old economy, lascia 21mila posti di lavoro a rischio in sedici paesi. Ponte aereo d’emergenza, senza precedenti in tempo di pace, per 600mila viaggiatori
Passeggeri in attesa nell’areoporto di Palma di Maiorca dopo il fallimento di Thomas Cook; in basso un velivolo della compagnia – Ap e LaPresse
Regno unito Il fallimento della più antica agenzia di viaggi britannica, colosso della old economy, lascia 21mila posti di lavoro a rischio in sedici paesi. Ponte aereo d’emergenza, senza precedenti in tempo di pace, per 600mila viaggiatori
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 24 settembre 2019
Leonardo ClausiLONDRA
Era la Potemkin del turismo con 178 anni di storia, ed è colata a picco irreversibilmente alle prime ore di ieri, lasciando 600mila persone – di cui 150mila britannici – bloccate in giro per il mondo e migliaia di altre che avevano prenotato – e pagato – «il viaggio dei sogni» con un pugno di mosche. Il fallimento del colosso Thomas Cook, tra i maggiori tour operator mondiali, è stato annunciato ieri dalla massima autorità dell’aviazione civile britannica, la Civil Aviation Authority (Caa), dopo che un ennesimo incontro di emergenza con i creditori ha negato una ricapitalizzazione. IL COLLASSO lascia...