Alias
Ripartono i treni delle piccole ferrovie dimenticate
Intervista Massimo Bottini, presidente della confederazione della mobilità dolce racconta otto anni di viaggi con lentezza
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/03/27/mobilita dolce
Intervista Massimo Bottini, presidente della confederazione della mobilità dolce racconta otto anni di viaggi con lentezza
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 marzo 2015
Migliaia di chilometri di ferrovie dismesse, costruite nel corso del Novecento e abbandonate in nome della velocità. Potrebbero favorire il turismo e dare ossigeno all’economia, se riattivate, o essere trasformate in percorsi pedonali e ciclabili tra paesaggi mozzafiato. L’8 marzo, si è celebrata l’ottava edizione della Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate (www.ferroviedimenticate.it) promossa dalla Confederazione della mobilità dolce (Co.mo.do), ne parliamo con il presidente Massimo Bottini. Come nasce l’idea di Ferrovie Dimenticate? Nel 2008, quando tredici persone decisero di richiamare l’attenzione sulle tratte ferroviarie abbandonate promuovendo la prima giornata delle Ferrovie Dimenticate. Percorremmo il tratto Milano-Roma, attraverso treni locali, regionali,...