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Ripresa e Resilienza, il governo dei peggiori
Recovery plan Lunedì 26 aprile il Parlamento ratificherà quanto deciso dai pochi sui molti. Fuori dal Parlamento, quel pomeriggio, la Società della cura porterà in piazza Montecitorio le ragioni dei molti per dire a chiare lettere «No a un Recovery Plan per riprodurre l’esistente, Sì a un Recovery PlanET per un’alternativa di società»
Il premier Mario Draghi – LaPresse
Recovery plan Lunedì 26 aprile il Parlamento ratificherà quanto deciso dai pochi sui molti. Fuori dal Parlamento, quel pomeriggio, la Società della cura porterà in piazza Montecitorio le ragioni dei molti per dire a chiare lettere «No a un Recovery Plan per riprodurre l’esistente, Sì a un Recovery PlanET per un’alternativa di società»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 24 aprile 2021
Mentre si appresta a dare il via a sconsiderate riaperture urbi et orbi delle attività economiche, secondo il principio -cinico e antiscientifico- del «rischio ragionato», il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, lunedì 26 aprile, presenterà in Parlamento il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, secondo le sue dichiarazioni, «farà riassaporare il gusto del futuro al Paese». Un piano scritto da una piccola task force di cosiddetti «esperti» (tutti maschi, ovviamente), il cui testo verrà conosciuto da deputati e senatori cinque giorni prima di essere inoltrato all’Unione Europea! Un piano che disegnerà l’Italia del prossimo decennio senza che sia...