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«Rischiatutto» e il buonismo della cerimonia mediatica
Televisione Nessuna rampogna ideologica sul quiz. Ma una critica: sopiti i conflitti, il sorriso compiaciuto è pronto a prendere la testa della televisione intelligente
Televisione Nessuna rampogna ideologica sul quiz. Ma una critica: sopiti i conflitti, il sorriso compiaciuto è pronto a prendere la testa della televisione intelligente
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 3 maggio 2016
L’articolo di Giandomenico Crapis dello scorso mercoledì 27 aprile ritornava sulla discussione che ha aperto il nuovo «Rischiatutto» condotto da Fabio Fazio. Dibattito cui aveva contribuito il pezzo a mia firma («I dolci inganni del Rischiatutto», sabato 23 aprile), nel quale si parlava di operazione di retroguardia e di neo-centrismo culturale. Crapis, attento commentatore del sistema dei media, critica il ricorso a categorie ideologiche. E fa un parallelo con il fuoco di sbarramento che accompagnò sulla storica rivista del Pci – «Rinascita» – i quiz di Mike Bongiorno. Il riferimento che riguarda «Rischiatutto» è a quanto scrive sul numero 4/1972...