Cultura

Ritorno a Hervé Guibert attraverso inattesi feticci

Ritorno a Hervé Guibert attraverso inattesi feticciH. Guibert, «Ombre chinoise», ’79 © Christine Guibert / Courtesy Les Douches la Galerie, Paris

FOTOGRAFIA «Ho steso un lenzuolo per terra» di F/Q a Milano e «De l’intime» a Parigi

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 20 febbraio 2020
«Sogno che i fotografi inizino a scrivere e che gli scrittori comincino a fotografare, che non ci siano più intimidazioni reciproche, che ogni attività sia l’indicibile, tanto il non detto quanto l’estensione dell’altra». Così Hervé Guibert scrive in un appunto, pensando forse alla sua duplice natura di scrittore controverso e di fotografo «amateur». Lo scambio di ruoli che pure sperimenta, quasi clandestinamente, nella sua pratica quotidiana rimane per lui un sogno irrealizzabile. Tra il 1975, quando il padre gli regala la prima macchina fotografica e il 1991, l’anno della sua scomparsa, Guibert decide di esporre le sue foto solo molto...

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