Internazionale
Ritorno a Korogocho, il Kenya «senza»
Nello slum alla periferia di Nairobi si tirano le somme del programma di (presunta) lotta alla povertà che ha coinvolto anche l’Italia. Nato per gli affittuari delle baracche, ha finito per escluderli. Ma l’utopia continua: il luogo non è cambiato, le persone sì
Una donna in dolce attesa a Korogocho – Ap
Nello slum alla periferia di Nairobi si tirano le somme del programma di (presunta) lotta alla povertà che ha coinvolto anche l’Italia. Nato per gli affittuari delle baracche, ha finito per escluderli. Ma l’utopia continua: il luogo non è cambiato, le persone sì
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 16 settembre 2017
Fabrizio FlorisNAIROBI
Korogocho è una baraccopoli di circa 100 mila abitanti costituita da 8 villaggi che nel corso degli anni sono diventati sempre più mono-etnici. È nata negli anni Sessanta come speciale insediamento indigeno per gli africani che non potevano risiedere a Nairobi, ma avevano un permesso speciale a fronte di un contratto di lavoro. La sua esplosione avviene negli anni ’80 in seguito a una serie di sfollamenti che hanno eliminato baraccopoli più centrali della città. È una sorta di villaggio urbano perché ha le dimensioni di una città, relazioni di tipo urbano, occupazioni di tipo urbano, multiculturalismo, ma nel contempo...