Cultura

Ritorno, il viaggio impossibile

Ritorno, il viaggio impossibileSaidiya Hartman

GEOGRAFIE SENTIMENTALI «Perdi la madre» di Saidiya Hartman, un ibrido tra saggio e autobiografia uscito per la casa editrice Tamu. Una riflessione intima ed erudita, tutta iscritta nel segno della mancanza, del lutto e della malinconia. La roccaforte di Elmina, luogo di antichi orrori, è diventata una meta turistica come tutte le altre. Africa e Stati Uniti sono ormai irrimediabilmente separate da storie che, pur affondando le radici nello stesso trauma collettivo, si sono evolute in direzioni separate. L’autrice attraversa l’Atlantico nel senso contrario rispetto ai suoi antenati. Lo fa da libera studiosa della schiavitù, raccontando il suo anno di permanenza in Ghana

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 5 agosto 2021
In relazione all’esperienza della diaspora afroamericana, Saidiya Hartman, professoressa di studi afroamericani alla Columbia University di New York, scrive: «potremmo pure aver dimenticato il nostro paese, ma non abbiamo dimenticato la nostra spoliazione. È per questo che non ci stanchiamo mai di sognare un posto da chiamare casa, un posto migliore di questo, ovunque esso sia». «I ghetti non sono fatti per viverci – conclude – noi lì ci stiamo, ma non ci abitiamo». QUESTO SENSO generalizzato di sradicamento radicale spinge ogni anno diecimila afroamericani a viaggiare verso il Ghana nel tentativo di riallacciare i legami ancestrali recisi dalla tratta...

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