Ritorno, il viaggio impossibile
GEOGRAFIE SENTIMENTALI «Perdi la madre» di Saidiya Hartman, un ibrido tra saggio e autobiografia uscito per la casa editrice Tamu. Una riflessione intima ed erudita, tutta iscritta nel segno della mancanza, del lutto e della malinconia. La roccaforte di Elmina, luogo di antichi orrori, è diventata una meta turistica come tutte le altre. Africa e Stati Uniti sono ormai irrimediabilmente separate da storie che, pur affondando le radici nello stesso trauma collettivo, si sono evolute in direzioni separate. L’autrice attraversa l’Atlantico nel senso contrario rispetto ai suoi antenati. Lo fa da libera studiosa della schiavitù, raccontando il suo anno di permanenza in Ghana
GEOGRAFIE SENTIMENTALI «Perdi la madre» di Saidiya Hartman, un ibrido tra saggio e autobiografia uscito per la casa editrice Tamu. Una riflessione intima ed erudita, tutta iscritta nel segno della mancanza, del lutto e della malinconia. La roccaforte di Elmina, luogo di antichi orrori, è diventata una meta turistica come tutte le altre. Africa e Stati Uniti sono ormai irrimediabilmente separate da storie che, pur affondando le radici nello stesso trauma collettivo, si sono evolute in direzioni separate. L’autrice attraversa l’Atlantico nel senso contrario rispetto ai suoi antenati. Lo fa da libera studiosa della schiavitù, raccontando il suo anno di permanenza in Ghana