Cultura
Ritorno in Africa senza miti
Intervista Un incontro con lo scrittore congolese Alain Mabanckou per il suo ultimo romanzo-reportage «Le luci di Pointe-Noire», uscito per 66thand2nd. «Non abbiamo più bisogno di essere protesi verso l'Occidente, si può ripartire dalla nostra Storia»
Alain Mabanckou
Intervista Un incontro con lo scrittore congolese Alain Mabanckou per il suo ultimo romanzo-reportage «Le luci di Pointe-Noire», uscito per 66thand2nd. «Non abbiamo più bisogno di essere protesi verso l'Occidente, si può ripartire dalla nostra Storia»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 31 luglio 2014
«Avevo bisogno di tornare alle origini, di vedere la città in cui sono nato, respirarne l’odore. Dovevo tornare alla mia memoria africana, interrogarmi sulle mie radici». I personaggi di Alain Mabanckou, così come le pagine dei suoi romanzi, non hanno mai davvero lasciato l’Africa. Ma lui, lo scrittore congolese, autore di libri divenuti bestseller oltralpe, premiato dall’Académie Française e che ha traversato l’oceano per insegnare la letteratura francofona, e africana, all’Ucla di Los Angeles, nella città di Pointe-Noire dove è nato, nel 1966, e cresciuto, non metteva più piede da ventitré anni. Non era tornato, incapace di assumere il dolore...