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Ritratti, Pietro Annigoni e Francis Bacon

C’è una linea maestra lungo la quale ciascun pittore, come Bacon nei suoi rapporti con Velázquez e Munch, mantiene la carreggiata ove procede nell’ordine dei suoi studi e trova se stesso. Strada ardua da prendere e assai più dura da percorrere. Pittori di grande talento e intelligenza hanno, lungo quel cammino, speso le loro energie

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 29 giugno 2018
Celebri i numerosi, assidui studi che Francis Bacon realizza sul ritratto di papa Innocenzo X Pamphilj, eseguito nel 1650 da Diego Velázquez. Ne osservo uno, tra i primissimi realizzati, Testa VI. 1949, un olio su tela di 93×77 centimetri, conservato a Londra presso The Arts Council of Great Britain. Inquadrato a mezzo busto, avvolto in una penula di seta viola, un bavero candido, sull’effige del Pamphilj dipinta da Velázquez, Bacon opera una forte riduzione. La taglia e la inserisce in una sorta di cubica teca trasparente. La sfigura: camauro di raso rosso, fronte, occhi e naso abrasi, annullati, diresti, più...

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