Visioni
Ritratto di donna nel fuoricampo della leggenda
Cinema «Nico 1988» di Susanna Nicchiarelli inaugura la sezione Orizzonti. «Ho voluto raccontare - spiega la regista - la sua parabola al contrario, la perdita del consenso e il cambiamento che per lei hanno significato una conquista della libertà»
Trine Dryholm sotto Susanna Nicchiarelli
Cinema «Nico 1988» di Susanna Nicchiarelli inaugura la sezione Orizzonti. «Ho voluto raccontare - spiega la regista - la sua parabola al contrario, la perdita del consenso e il cambiamento che per lei hanno significato una conquista della libertà»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 31 agosto 2017
Cristina PiccinoVENEZIA
All’inizio c’è il mito, l’icona, che è già nel suo nome, Nico, Icon, la musa di Andy Warhol, la voce dei Velvet Underground, bionda, bellissima, corpo che incarna e racconta i desideri e le irruenze della sua epoca. Di lei continuerà a parlare per anni nei suoi film Pihilippe Garrel, che era stato uno dei suoi amori, lunare,la voce roca come una tenebra attraversa il deserto insieme al figlio Ari in La cicatrice interiéure, ritorna ma solo come presenza di un femminile astratto e assoluto – visto dal maschile – in J’entende plus la guitare. E dopo? Cosa accade dopo...