Internazionale
Riyadh e Ankara usano le opposizioni per boicottare la tregua
Siria La Turchia si auto-esclude dalla cessazione delle ostilità per proseguire i raid contro i kurdi, attaccati anche dall'Esercito Libero Siriano che gli preferisce i qaedisti di al-Nusra. Il parlamento europeo vota a favore dell'embargo militare contro l'Arabia Saudita
Il presidente turco Erdogan – Reuters
Siria La Turchia si auto-esclude dalla cessazione delle ostilità per proseguire i raid contro i kurdi, attaccati anche dall'Esercito Libero Siriano che gli preferisce i qaedisti di al-Nusra. Il parlamento europeo vota a favore dell'embargo militare contro l'Arabia Saudita
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 26 febbraio 2016
Oggi a mezzogiorno in Siria governo e opposizioni dovrebbero aderire ufficialmente alla cessazione delle ostilità, a mezzanotte abbassare le armi. Fiato sospeso: si riuscirà nell’impresa? A remare contro gli ottimisti c’è lo scetticismo che ieri aleggiava sull’Ufficio Ovale. Il presidente Obama, in un incontro con re Abdallah di Giordania, volava basso: «Siamo molto cauti nel riversare aspettative [sulla tregua]». Tra quegli ottimisti c’è l’Onu: l’inviato de Mistura oggi darà indicazioni sulla data di ripresa del negoziato, non appena le ostilità saranno cessate davvero. Fonti interne parlano del 4 marzo. Invece tra chi osteggia la tregua ci sono proprio gli alleati...