Alias
Robert Johnson, io sono il blues
A 80 anni dalla morte, il chitarrista padre del genere, è protagonista di molti libri a fumetti Per il critico e saggista Vincenzo Martorella (Il Blues, Einaudi 2009) «egli, per molti osservatori è il blues: ne rappresenta le sfumature più segrete implicite, i preziosismi lessicali e le […]
La copertina di «Love in Vain» con i disegni di Mezzo
A 80 anni dalla morte, il chitarrista padre del genere, è protagonista di molti libri a fumetti Per il critico e saggista Vincenzo Martorella (Il Blues, Einaudi 2009) «egli, per molti osservatori è il blues: ne rappresenta le sfumature più segrete implicite, i preziosismi lessicali e le […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 luglio 2018
Per il critico e saggista Vincenzo Martorella (Il Blues, Einaudi 2009) «egli, per molti osservatori è il blues: ne rappresenta le sfumature più segrete implicite, i preziosismi lessicali e le dissipatezze umane. (…) La fortuna critica di Johnson travalica il semplice apprezzamento, la mera collocazione storico-stilistica per tracimare nel campo dell’agiografia, del culto segreto e modesto di un personaggio leggendario. Insomma: secondo una celebre definizione, Robert Johnson ha tutto per essere il bluesman più mitologicamente corretto della storia». A ottant’anni dalla scomparsa (16 Agosto 1938) il musicista è ancora un mito inossidabile. Un mito che si è installato stabilmente nell’immaginario...