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Robert Wyatt, il pensator cortese

Robert Wyatt, il pensator corteseLa copertina del libro di Marcus O'Dair

Pagine/Esce la biografia del musicista inglese, fondatore dei Soft Machine In «Different Every Time» Marcus O’Dair affronta opere e vicende personali di un artista che dagli anni Sessanta a oggi ha attraversato un’Inghilterra in continua mutazione

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 14 novembre 2015
C’è una foto assai famosa, tra i fan di Robert Wyatt, che è stata riprodotta moltissime volte su giornali e riviste, e sempre strappa un sorriso inquieto. Fu usata dalla Virgin per promuove Ruth Is Stranger than Richard, uno dei grandi dischi solisti del musicista inglese negli anni Settanta. Si vede una vecchia sedia a rotelle, e sulla sedia con un ghigno ironico da Stregatto del Cheshire siede Robert Wyatt con indosso una veste indiana molto freak, i capelli lunghi, la barba brada. Accanto ha la compagna di (quasi) una vita, Alfreda Benge, pittrice, illustratrice, e molto altro ancora, presidio...

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