Visioni

RoboCop scopre l’estetica digitale

RoboCop scopre l’estetica digitale

Al cinema Remake scomodo ma riuscito del classico di Paul Verhoeven diretto da da Josè Padilha

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 6 febbraio 2014
La carne è triste. Dalle favelas di Rio de Janeiro alla Detroit del 2028. Il passo non è poi tanto lungo. Com’era ampiamente prevedibile, ritroviamo José Padilha, il regista di Tropa de elite 1 e 2, a Hollywood e alle prese con un remake di quelli scomodi, di quelli che i fan dell’originale ti aspettano con il coltello fra i denti pronti a scuoiarti. Premesso che il RoboCop di Paul Verhoeven è irraggiungibile e intoccabile è altrettanto vero che l’irriverente olandese non ha avuto molta fortuna sinora con i remake dei suoi capolavori. Prova evidente il parziale fallimento di Total...

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