Visioni

Roger Waters e il mondo nel tempo di Trump

Note sparse «Is this the life we really want?», venticinque anni dopo il nuovo lavoro di inediti dell’artista inglese. Un viaggio intorno alla guerra e alla psiche umana, con molti rimandi ai Pink Floyd, prodotto da Nigel Godrich

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 giugno 2017
Da maneggiare sempre con estrema cura il genio (e la sregolatezza…) di Roger Waters, la mente creativa dei Pink Floyd post-psichedelia, di album storici dalle vendite stratosferiche come Dark Side of the Moon o The Wall. Un mondo sonoro dal quale non si è mai affrancato dopo la separazione, nemmeno all’indomani di furibonde diatribe legali per il patrimonio (e il nome) della band, e che ha partorito in veste solista soprattutto live con il repertorio storico del gruppo (l’apice è The Wall live in Berlin del 1990) e poche escursioni soliste con brani inediti. Il primo album da Amused to...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi