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Roma, la giusta causa del jazz set
R-Esistenza/«È ora che i musicisti si uniscano e protestino» I musicisti dell’area capitolina, da Ada Montellanico a Javier Girotto, si sono incontrati lo scorso settembre per suonare e fare un punto sullo stato dell’arte lamentando mancanza di spazi e strutture e la latitanza delle istituzioni
Javier Girotto (foto Roberto Panucci)
R-Esistenza/«È ora che i musicisti si uniscano e protestino» I musicisti dell’area capitolina, da Ada Montellanico a Javier Girotto, si sono incontrati lo scorso settembre per suonare e fare un punto sullo stato dell’arte lamentando mancanza di spazi e strutture e la latitanza delle istituzioni
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 1 novembre 2014
«Se cambia la musica cambieranno anche le istituzioni». Lo diceva Platone, ma la scena jazz romana aspetta ancora una conferma. «È ora che l’ambiente dei musicisti faccia rete e protesti, perché non è vero che ’con la cultura non si mangia’, anzi, la cultura è forse l’unico buon mezzo per far rivivere la città». Gli occhi di Javier Girotto non lasciano molto spazio alle remore. Penetrano come la spada della crisi che ci lacera ogni giorno. È ben deciso sul da farsi: «Protestare!». Il noto sassofonista argentino è solo uno dei tanti musicisti che si sono incontrati alla prima Festa...