Alias Domenica
Ronis, la fotografia di strada è un’alchimia della felicità
Venezia, Casa dei Tre Oci Pazienza, riflessione, caso, forma, tempo: l’immagine riuscita, secondo Willy Ronis (1910-2009), è l’esito di queste cinque variabili combinate. Retrospettiva in laguna, con sorprese
Willy Ronis, Fondamente Nuove, Venezia, 1959
Venezia, Casa dei Tre Oci Pazienza, riflessione, caso, forma, tempo: l’immagine riuscita, secondo Willy Ronis (1910-2009), è l’esito di queste cinque variabili combinate. Retrospettiva in laguna, con sorprese
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 settembre 2018
Pasquale Di PalmoVenezia
Esponente di quella corrente umanista che annoverò figure del calibro di Cartier-Bresson, Doisneau, Kertész e Lartigue, il fotografo francese di origine ebraica Willy Ronis (1910-2009) è conosciuto soprattutto per alcune immagini in bianco e nero che sono diventate emblematiche di certo Novecento, soprattutto transalpino. Mi riferisco a Gli innamorati della Bastiglia (1957) e al Piccolo parigino (’52) in cui la felicità inventiva si manifesta attraverso il trasognato atteggiamento di due fidanzati di fronte al panorama della ville lumière o la corsa di un bambino sorridente, con una baguette sottobraccio, lungo una strada deserta e assolata che rappresenta l’incognita del suo...