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Rossana, Ruth, Walter e l’autunno della sinistra
Una grande storia Rossanda credeva nella politica e sapeva, come Benjamin, che la storia non è lineare, che il progresso non è ineluttabile, che non vi sono “lezioni” di cui far tesoro per prepararsi alle lotte future, che non vi sono momenti tragici inevitabili sulla strada che porta alla vittoria finale
Rossana Rossanda – Archivio manifesto
Una grande storia Rossanda credeva nella politica e sapeva, come Benjamin, che la storia non è lineare, che il progresso non è ineluttabile, che non vi sono “lezioni” di cui far tesoro per prepararsi alle lotte future, che non vi sono momenti tragici inevitabili sulla strada che porta alla vittoria finale
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 25 settembre 2020
Il 26 settembre di 80 fa Walter Benjamin si ritrovò in quel finis terrae di Port Bou, impossibilitato a passare il confine che lo avrebbe salvato dall’orda nazista che gli era alle calcagna. E si tolse la vita, fragilmente vissuta sotto il peso della storia. Non possiamo non ricordarlo oggi, in questi giorni di settembre in cui l’autunno della sinistra ci appare ancor più sotto una mesta luce, mentre piangiamo Rossana e Ruth davanti a un mondo che pare aver perso la strada. Ma se il «mondo è in preda a una crisi di nervi», come dice Amin Maalouf, «è...