Alias Domenica
Rotella, lo scarto del mondo come «techne»
Curato da Germano Celant, edito da Skira, il catalogo ragionato delle opere di Mimmo Rotella 1944-1961 (seguirà il volume 1962-2006) Un lavoro che mostra come si tratti di un artista profondamente radicato negli anni cinquanta (Burri, Prampolini), alla luce dei quali va spiegato l’intero percorso
Mimmo Rotella, un’opera del 1957, «TAL», © 2017 Mimmo Rotella by SIAE
Curato da Germano Celant, edito da Skira, il catalogo ragionato delle opere di Mimmo Rotella 1944-1961 (seguirà il volume 1962-2006) Un lavoro che mostra come si tratti di un artista profondamente radicato negli anni cinquanta (Burri, Prampolini), alla luce dei quali va spiegato l’intero percorso
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 23 luglio 2017
Gli anni cinquanta sono stati giustamente definiti dal gallerista Plinio De Martiis «gli anni originali». Fabio Mauri, che era allora un giovane artista ai suoi esordi, ha scritto a proposito di quegli anni: «i quadri di quel tempo sono miserabili di fattura. La materia delle loro componenti è infima. Il legno, non stagionato s’imbarca; la tela, economica, gonfia; i colori qualsiasi. I metalli casalinghi, ecc… Le idee, invece, molte e incisive. E molti e incisivi gli artisti bravi». Tra i protagonisti di quell’intensa stagione dell’arte italiana, tra coloro che sono stati «in grado di usare lo scarto del mondo come...