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Roversi e Sciascia, due caratteri a specchio

Roversi e Sciascia, due caratteri a specchioLeonardo Sciascia legge il "Giornale di Sicilia"

«Dalla Nove alla Palmaverde. Lettere di utopisti 1953-1972», Pendragon A farli conoscere fu Pasolini. Due caratteri a specchio, schivi e laconici, si scambiano lettere etico-politiche. Poi Sciascia diventa maestro civile e Roversi «si ritira» nella sua libreria bolognese

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 20 settembre 2015
Se dati due punti ci passa una retta, in questo caso la retta è Pier Paolo Pasolini che, sul principio degli anni cinquanta, a un nuovo amico siciliano parla spesso di un suo vecchio amico degli anni di Bologna, studente con lui al liceo Galvani, il poeta Roberto Roversi, libraio antiquario alla Palmaverde, un pianoterra al principio di via Rizzoli. L’amico siciliano (classe 1921, maggiore di un anno di Pasolini e di due di Roversi) si chiama Leonardo Sciascia, fa di controvoglia il maestro elementare a Racalmuto e tuttavia dirige la rivista «Galleria» (una testata militante e persino dernier cri,...

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