Cultura

Roy Chen, fantasmi ebraici di sfida e speranza

Roy Chen, fantasmi ebraici di sfida e speranzaRecycling and Reincarnation: Exhibition of Public Art, Image Communication, and Industrial Design

L'intervista Parla l’autore di «Anime», un brillante esordio edito da Giuntina. Il viaggio di Grisha, che si reincarna da 400 anni, da uno shtetl del XVII secolo alla Giaffa di oggi. «Il protagonista illustra il mio album di famiglia personale. Tel Aviv dove sono nato, il Marocco di mia madre, la Russia delle mie radici letterarie, il Ghetto di Venezia. E, infine, Dachau». «La mia famiglia da parte di padre abita in Israele da 500 anni: il mio bisnonno era un traduttore dall’arabo. Sono sicuro che se non impariamo a vivere insieme sarà la nostra fine»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 24 novembre 2022
Grisha e Marina, sua madre, vivono a Giaffa, la vecchia città di mare col tempo inglobata nell’area urbana di Tel Aviv. In Israele sono arrivati dall’ex Unione sovietica, ma lui che oggi ha quarant’anni e ha l’aspetto di un giovane uomo chiuso e un tantino depresso, di vite dice di averne vissute davvero tante. Sono quattrocento anni che si reincarna e che, di volta in volta, è stato Ghetz, 9 anni, in un villaggio ebraico della confederazione polacco-lituana all’inizio del XVII secolo; Ghedalia, 17 anni, nel ghetto di Venezia nel 1700; Gimol, una donna di 29 anni nella mellah ebraica...

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