Alias Domenica
Rubens a Londra, remake per la modernità
Alla Royal Academy «Rubens and his legacy: from Van Dyck to Cézanne» Saccheggiato in varie fogge, il gran fiammingo viene esposto accanto ai suoi interpreti: operazione critica o rubensmania?
Peter Paul Rubens, «Caccia alla tigre, al leone e al leopardo» – Rennes, Musée des Beaux Arts
Alla Royal Academy «Rubens and his legacy: from Van Dyck to Cézanne» Saccheggiato in varie fogge, il gran fiammingo viene esposto accanto ai suoi interpreti: operazione critica o rubensmania?
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 22 febbraio 2015
In una lettera a Theo del 14 dicembre 1885 da Anversa, il trentaduenne Van Gogh esprimeva tutta la sua ammirazione per Rubens, straordinario nel disegnare teste e mani e nel dare colore ai volti con colpi di rosso puro: «Cerco frammenti, come quelle teste bionde di Santa Teresa del Purgatorio. E sto anche cercando una modella bionda proprio a causa di Rubens». La testimonianza di Van Gogh, che pure lo giudicava «superficiale, vacuo e pomposo», ma gli riconosceva al tempo stesso una tecnica «fresca e semplice», è di per sé un ingresso nell’eredità del maestro: versatile quant’altri mai e inimitabile...