Visioni
Sabina Meyer, «La mia geografia barocca»
Intervista Il mondo sonoro della cantante, protagonista per Romaeuropa dello spettacolo «Ninfa in lamento», un composito mosaico di arte, musica antica e contemporanea
Sabina Meyer durante lo spettacolo Ninfa in lamento
Intervista Il mondo sonoro della cantante, protagonista per Romaeuropa dello spettacolo «Ninfa in lamento», un composito mosaico di arte, musica antica e contemporanea
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 4 ottobre 2016
Andrea PennaROMA
Protagonista per il Romaeuropa Festival di uno spettacolo che ha abitato le sale storiche di Palazzo Corsini alla Lungara, Sabina Meyer, interprete vocale poliedrica capace di spaziare dall’improvvisazione al contemporaneo, torna al teatro barocco. Ninfa in lamento traccia un’architettura sonora rigorosa ma flessibile su cui si costruisce, con suoni e immagini, uno spettacolo «totale», denso di implicazioni e rimandi diversissimi. «Mi è piaciuto tessere varie elementi, non soltanto vocali, ma anche drammaturgici e visivi – spiega l’artista svizzera, cercando sempre di mettere in valore il testo, un grande traguardo della musica del primo Seicento rispetto alla bellezza sovrabbondante della polifonia...