Visioni

Sabina Meyer, «La mia geografia barocca»

Sabina Meyer, «La mia geografia barocca»Sabina Meyer durante lo spettacolo Ninfa in lamento

Intervista Il mondo sonoro della cantante, protagonista per Romaeuropa dello spettacolo «Ninfa in lamento», un composito mosaico di arte, musica antica e contemporanea

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 4 ottobre 2016
Protagonista per il Romaeuropa Festival di uno spettacolo che ha abitato le sale storiche di Palazzo Corsini alla Lungara, Sabina Meyer, interprete vocale poliedrica capace di spaziare dall’improvvisazione al contemporaneo, torna al teatro barocco. Ninfa in lamento traccia un’architettura sonora rigorosa ma flessibile su cui si costruisce, con suoni e immagini, uno spettacolo «totale», denso di implicazioni e rimandi diversissimi. «Mi è piaciuto tessere varie elementi, non soltanto vocali, ma anche drammaturgici e visivi – spiega l’artista svizzera, cercando sempre di mettere in valore il testo, un grande traguardo della musica del primo Seicento rispetto alla bellezza sovrabbondante della polifonia...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi