Internazionale
Sacco e Vanzetti, quando gli italiani erano «bastardi»
Stati Uniti Novant’anni fa l’esecuzione dei due anarchici immigrati dal nostro Paese: condannati non solo perché ritenuti sovversivi, ma anche per le loro origini. Oggi, nell'era di Trump, sono discriminati i nativi, gli ispanici e i musulmani
Ben Shahn, «Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco», 1931-32. Museo di Arte Moderna di New York
Stati Uniti Novant’anni fa l’esecuzione dei due anarchici immigrati dal nostro Paese: condannati non solo perché ritenuti sovversivi, ma anche per le loro origini. Oggi, nell'era di Trump, sono discriminati i nativi, gli ispanici e i musulmani
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 23 agosto 2017
Il 23 agosto 1927, nel penitenziario di Charlestown a Boston, furono giustiziati gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Al termine di un contestatissimo iter giudiziario, il cui esito aveva suscitato proteste non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, i due erano stati ritenuti responsabili del duplice omicidio di un contabile e di una guardia giurata, avvenuto il 15 aprile 1920 durante una rapina. Le prove a loro carico erano indiziarie e forse manipolate a loro danno, un reo confesso del doppio assassinio li aveva scagionati e il giudice che li aveva mandati sulla sedia...