Europa
Salis ancora in catene, Italia umiliata
Angheria Il tribunale di Budapest dice no ai domiciliari, smentita la linea voluta dal governo. E i neonazisti minacciano. Intanto Gabriele Marchesi torna libero: la Corte d’appello di Milano respinge l’estradizione
Ilaria Salis in aula a Budapest durante il suo processo – Ansa
Angheria Il tribunale di Budapest dice no ai domiciliari, smentita la linea voluta dal governo. E i neonazisti minacciano. Intanto Gabriele Marchesi torna libero: la Corte d’appello di Milano respinge l’estradizione
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 29 marzo 2024
I Lei entra in tribunale a Budapest in catene. Lui esce dal tribunale di Milano da uomo libero. Le vicende di Ilaria Salis e Gabriele Marchesi, accusati entrambi di aver aggredito dei neonazisti in Ungheria nel febbraio dell’anno scorso, ieri hanno restituito tutti e due i lati di una medaglia di certo ingloriosa per il governo Meloni e per la diplomazia italiana. Salis è tornata in aula a Budapest soltanto per vedersi respingere la richiesta di domiciliari in Ungheria: una decisione ampiamente annunciata ma lo stesso bruciante. La 39enne è prigioniera da 13 mesi per accuse che in Italia sarebbero...