Cultura
Salvatore Mannuzzu, la grazia poetica e terrena dell’isola
ADDI Scomparso all’età di 89 anni lo scrittore che dalla Sardegna ha interrogato il mondo. L’interlocuzione con la tradizione, da Grazia Deledda a Salvatore Satta, innerva i suoi «romanzi filosofici». Interrogando il bene e il male, come l’imponderabile del vivere
Maria Lai, tratto da «Legarsi alla montagna» (1981)
ADDI Scomparso all’età di 89 anni lo scrittore che dalla Sardegna ha interrogato il mondo. L’interlocuzione con la tradizione, da Grazia Deledda a Salvatore Satta, innerva i suoi «romanzi filosofici». Interrogando il bene e il male, come l’imponderabile del vivere
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 settembre 2019
Pochi altri come Salvatore Mannuzzu hanno narrato la grazia terrena dell’isola riuscendo a farne mondo altero, unico e incommensurabile. Il suo profilo di uomo nato nel 1930 e morto a 89 anni, magistrato prima e poi deputato indipendente nelle liste del Pci, scrittore e poeta, attraversa tutto il Novecento in modo unico e prezioso, proiettando nel futuro la Sardegna che tanto ha parlato nelle sue opere, in modo tutto diverso da come l’esperienza letteraria, storica e politica precedente e anche coeva ci ha consegnato e consegna. A COMINCIARE dalla riflessione sulla sua esperienza di magistrato e presidente della Commissione a...