Alias Domenica
Samarcanda, qualità musicale dei tessuti, fruscio delle sete nuove
All’Institut du Monde Arabe di Parigi Dall’Uzbekistan trecento manufatti illustrano una raffinatissima tradizione all’insegna dell’«ornamento», che ebbe i suoi culmini nel Tre e nel Quattrocento, poi tra il tardo Settecento e gli anni venti
Chapan, XIX sec. © Laziz Hamani: esposto alla mostra Sur les routes de Samarcande all’Institut du Monde Arabe (IMA) di Parigi
All’Institut du Monde Arabe di Parigi Dall’Uzbekistan trecento manufatti illustrano una raffinatissima tradizione all’insegna dell’«ornamento», che ebbe i suoi culmini nel Tre e nel Quattrocento, poi tra il tardo Settecento e gli anni venti
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 gennaio 2023
Manuela De LeonardisPARIGI
E’ l’ornamento, alfabeto di una «scrittura» decorativa depositaria di storie e tradizioni, a catturare e orientare lo sguardo del visitatore nelle sale dell’Institut du Monde Arabe (IMA) di Parigi, in occasione della mostra Sur les routes de Samarcande. Merveilles de soie et d’or (fino al 4 giugno). Curata da Yaffa Assouline con Élodie Bouffard, Philippe Castro e Iman Moinzadeh, l’esposizione è realizzata in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo delle arti e della cultura della Repubblica dell’Uzbekistan. Al secondo piano dell’edificio progettato da Jean Nouvel la percezione visiva è attraversata proprio dal senso di continuità dell’elemento ornamentale: dal suo...