Lavoro
Sanac in crisi, l’ex Ilva semistatale delocalizza le commesse
Siderurgia Il caso kafkiano dei 335 addetti nei quattro stabilimenti che producono refrattari per la siderurgia, avviati verso la cassa integrazione, e con il rischio di chiusura delle fabbriche, a causa delle strategie di Arcelor Mittal e i silenzi di Invitalia.
L'ex Ilva di Taranto, al 40% statale con Invitalia
Siderurgia Il caso kafkiano dei 335 addetti nei quattro stabilimenti che producono refrattari per la siderurgia, avviati verso la cassa integrazione, e con il rischio di chiusura delle fabbriche, a causa delle strategie di Arcelor Mittal e i silenzi di Invitalia.
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 novembre 2021
Riccardo ChiariROMA
Ci sono anche loro, i 335 addetti dei quattro stabilimenti Sanac, tra le vittime della situazione kafkiana in cui si trovano i due principali poli siderurgici italiani. Protestano dal giugno scorso, in particolare a Massa, per lo stop delle commesse di Acciaierie d’Italia che ha deciso di approvvigionarsi all’estero. Una sorta di delocalizzazione che sta portando progressivamente in cassa integrazione gli operai di un’azienda che pure è leader italiana nella lavorazione e commercializzazione di un’ampia gamma di prodotti refrattari, ceramici e di altra natura, da impiegare nei processi produttivi della siderurgia. La goccia che ha fatto traboccare un vaso già...