Sangue e catabasi, l’esordiente Pavese è nudo
Francesco Menzio, Finestra con paesaggio sulle Langhe, 1964
Alias Domenica

Sangue e catabasi, l’esordiente Pavese è nudo

Novecento italiano Valter Boggione interroga "Paesi tuoi" (Bur), primo romanzo di Pavese (1941): crudo ritorno alla terra madre nel tentativo di razionalizzare l’irrazionale, in cui la profondità del mito preme e altera la superficie
Pubblicato più di un anno faEdizione del 2 aprile 2023
Il rettifilo di ippocastani che dal carcere delle Nuove porta direttamente ai giardinetti di Piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova, apre la scena del romanzo mentre nel sole a picco dilaga una luce che però non è limpida, ma densa e polverosa, accecante. Davvero sembra una strada fuori mano dell’Ohio e non il centro deserto di Torino, il posto in cui si trovano due giovani ex compagni di cella, Berto il ragazzo di città e Talino il campagnolo nativo del Roero. Sono rispettivamente il protagonista, nonché voce narrante, e il deuteragonista del romanzo d’esordio di Cesare Pavese,...

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