Visioni
Sato Makoto, spazi d’assenze e memorie del fiume
In mostra Una retrospettiva per riscoprire il documentarista giapponese e il suo sguardo sulla vita quotidiana. I film lungo l’Agano e sulla malattia psichica, il tempo e le immagini
Un’immagine tratta da «Memories of Agano» (2005)
In mostra Una retrospettiva per riscoprire il documentarista giapponese e il suo sguardo sulla vita quotidiana. I film lungo l’Agano e sulla malattia psichica, il tempo e le immagini
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 25 agosto 2024
Matteo BoscarolTokyo
Quando il 4 settembre 2007 se ne andava, a soli 49 anni, Sato Makoto, scompariva dalla scena cinematografica giapponese non solo uno dei documentaristi più originali e interessanti, ma anche un fine teorico della settima arte, in particolare per quel che riguarda la non-fiction. Se la sua opera più famosa al di fuori dell’arcipelago rimane probabilmente il suo debutto, Aga ni ikiru (Living on the River Agano) del 1992, è con gli ultimi suoi lavori che Sato stava cominciando ad esplorare le potenzialità e i limiti del cinema del reale. È nel nuovo millennio infatti che l’autore giapponese mette in...