Busto di Nefertiti scolpito da Thutmose, circa 1345 a.C., Berlino, Neues Museum
Alias Domenica
Savoy, le translocazioni della bellezza
Bénédicte Savoy, "À qui appartient la beauté?", La Découverte Da Nefertiti ai bronzi del Benin, la studiosa francese riflette criticamente sul problema spoliazioni e restituzioni
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 23 giugno 2024
Dicembre 1912. «Non serve a nulla descriverla. Bisogna solo vederla»: queste parole Ludwig Borchardt, archeologo, a capo della spedizione in Egitto della Deutsche Orient Gesellschaft, affidava al proprio diario di scavo. Lo stupore di quella frase era rivolto a una delle opere oggi più note e ammirate al mondo, il busto della regina Nefertiti realizzato dallo scultore Thutmosis, allora appena riemerso dalle sabbie di Tell-el-Amarna. La grande mostra berlinese che seguì quegli scavi, inaugurata il 5 novembre 1913 (esattamente quando la galleria di Herwarth Walden esponeva il meglio delle avanguardie europee), folgorò molti, da Ranier Maria Rilke ad Adolf Behne....