Alias Domenica
Sbarbaro, macchina da scrivere, amici, licheni
Carteggi del Novecento L’ascetismo laico e il cupio dissolvi di «Millo» poeta erborista, nelle lettere a un altro ligure, Angelo Barile: da San Marco dei Giustiniani terza parte (’47-’67) di un rapporto sessantennale
Pinot Gallizio, Lichene spregiudicato, 1961, Alba, Municipio
Carteggi del Novecento L’ascetismo laico e il cupio dissolvi di «Millo» poeta erborista, nelle lettere a un altro ligure, Angelo Barile: da San Marco dei Giustiniani terza parte (’47-’67) di un rapporto sessantennale
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 24 gennaio 2021
L’«estroso fanciullo» si alza alle cinque del mattino per battere la macchina e tradurre. Camillo Sbarbaro, poeta ed erborista – ha scoperto oltre un centinaio di specie di licheni –, racconta la sua «lunga fedeltà» ad Angelo Barile nella terza parte del carteggio indirizzato allo scrittore di Albissola Marina. Per prendere congedo Lettere ad Angelo Barile 1947-1967 (a cura di Domenico Astengo e Stefano Verdino, San Marco dei Giustiniani, pp. 274, € 34,00) segue infatti Cartoline in franchigia (Vallecchi 1966), che raccoglie le missive per gli anni 1909-’19, e la seconda tranche La trama delle lucciole (1919-’37), a cura di...