Lavoro
Scarpe, se l’inferno è sull’Arno
La campagna «Abiti puliti» denuncia lo sfruttamento nelle concerie tra Firenze e Pisa. Nove suole italiane su dieci sono prodotte nel distretto di Santa Croce. Tra addetti in nero, precariato spinto e scarse condizioni igieniche
– Riccardo De Luca
La campagna «Abiti puliti» denuncia lo sfruttamento nelle concerie tra Firenze e Pisa. Nove suole italiane su dieci sono prodotte nel distretto di Santa Croce. Tra addetti in nero, precariato spinto e scarse condizioni igieniche
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 16 dicembre 2015
A settembre, diciotto organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti hanno lanciato Change Your Shoes («Cambia le scarpe») con l’obiettivo di chiarire cosa c’è dietro il mondo delle calzature che ogni mattina ci mettiamo ai piedi. Scoprendo la scarsa trasparenza sui prodotti con cui camminiamo, tassello chiave della globalizzazione. Ma la campagna ha fatto – è il caso di dirlo – un passo in più, con una ricerca che va alle origini della lavorazione delle scarpe. In Italia. «Una dura storia di cuoio» è l’indagine che verrà resa pubblica oggi dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo e dalla Campagna Abiti Puliti...