Alias Domenica
Scerbanenco, si fanno scoperte sotto i titoli rosa…
L’inventore di Duca Lamberti Un romanzo inedito e la biografia scritta dalla figlia Cecilia (entrambi La Nave di Teseo) rilanciano Giorgio Scerbanenco: irregolare prolifico «impegnato», rimasto prigioniero del noir
Giorgio Scerbanenco davanti all’hotel Toledo di Iseo (BS) dove scrisse L’isola degli idealisti, 1942-’43 ca.
L’inventore di Duca Lamberti Un romanzo inedito e la biografia scritta dalla figlia Cecilia (entrambi La Nave di Teseo) rilanciano Giorgio Scerbanenco: irregolare prolifico «impegnato», rimasto prigioniero del noir
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 22 luglio 2018
Il destino di Giorgio Scerbanenco ha qualcosa di paradossale. Da un lato i suoi romanzi noir sono sempre più letti e ristampati, dall’altro permane tuttora un ostinato pregiudizio critico sul suo conto, che lo esclude da ogni canone accademico. Con buone ragioni molti hanno paragonato il caso Scerbanenco a Simenon; tuttavia, se i romanzi di quest’ultimo figurano ormai tra i classici della Pléiade, quelli di Scerbanenco non sono mai sostanzialmente usciti dagli effimeri scaffali della letteratura di genere. Per non parlare della fortuna critica: i saggi su Scerbanenco sono pochi e, salvo rare eccezioni, di modesta qualità. Anzi, in certe...