Alias Domenica

Scheiwiller, da nonno Wildt al timbro di pane

Scheiwiller, da nonno Wildt al timbro di paneVanni Scheiwiller, Milano1987

A Roma, Gnam, la mostra "Vanni Scheiwiller e l’arte" Giuseppe Appella racconta il rapporto dell’editore con l’arte figurativa: l’imprinting è milanese; Melotti il suo ideale, fra rigore e gioco; il libro d’artista una divorante passione

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 12 gennaio 2020
Nessuno meglio di Giuseppe Appella poteva stringere in una mostra l’esperienza nelle arti figurative di Vanni Scheiwiller. Dell’«editore di scorta» egli è stato amico e sodale, all’insegna del pesce d’oro si è svolta una parte della sua attività di critico e anche, con La Cometa, di editore. La mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Vanni Scheiwiller e l’arte da Wildt a Melotti, fino al 19 gennaio – si compone di quattro stanze e un camminamento in cui viene a condensarsi lo spirito di un’esperienza multipla, eventualmente eclettica nel senso di disponibilità mercuriale all’incontro. Alle spalle della militanza figurativa di...

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