Europa

Schengen legato a un filo

Crisi dei rifugiati La Ue si mette nelle mani della Turchia: miliardi, concessioni sui visti, ripresa del negoziato di adesione e un vertice a Bruxelles con Ergogan il 29 novembre. Le chiusure si moltiplicano: la Francia sospende Schengen per la Cop21, la Svezia mette controlli alle frontiere per 10 giorni, seguita dalla Danimarca, l'Ungheria rifiuta i siriani rinviati dalla Germania in nome di Dublino, l'Austria pensa a un "tetto" di entrate. Juncker e Schultz sconsolati sulle lentezze della redistribuzione dei 160mila

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 13 novembre 2015
La sopravvivenza degli accordi di Schengen è legata a un filo sempre più tenue. “Per salvare Schengen siamo a una corsa contro il tempo”, ha ammesso ieri a La Valletta il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. Dopo l’Ungheria, l’Austria e la Croazia, anche la Slovenia prevede “ostacoli tecnici” alla frontiera per bloccare i migranti, la Svezia ha rimesso “provvisoriamente”, per 10 giorni, i controlli ai confini, seguita dalla Danimarca e la Francia da oggi (per un mese) sospende Schengen a causa della Cop21. La Ue, dopo aver partecipato nella capitale di Malta al vertice con i paesi africani e...

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