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Sciagura di Roma, per una vera cultura della responsabilità

Fuoriluogo La tragedia di Corso Francia avrebbe potuto fare chiarezza sull’annoso problema della attendibilità dei test effettuati ai guidatori e a alcune categorie di lavoratori; spiegare che tali test non certificano il consumo di droghe in prossimità della guida o del turno di lavoro, ma solo la presenza nelle urine dei metaboliti delle diverse sostanze, anche se consumate molti giorni prima

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 gennaio 2020
La notte del 22 dicembre, una vettura condotta dal ventenne Pietro Genovese investe e uccide due sedicenni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, intente a traversare Corso Francia venti minuti dopo la mezzanotte. Una tragedia inesprimibile, almeno tre famiglie precipitate in un dolore immenso. Una sciagura con tali caratteristiche, a poche ore dal Natale, non poteva non coinvolgere emotivamente gli italiani in procinto di festeggiare: quello che è interessante registrare è che, ancora una volta, buona parte del mondo dei media e della politica non ha perso l’occasione per attribuire colpe a casaccio e per imbastire una stanca retorica moralistica,...

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