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Sciopero! (di lotta e di festa?)

In una parola Mi piacerebbe che i politici maschi provassero a dire - e fare - qualcosa di sensato sulla ormai vicinissima giornata dell’8 marzo. Molti movimenti e gruppi femministi, a cominciare da Non una di meno, hanno rilanciato lo sciopero come metodo di lotta, ma con una novità: l’astensione, pratica e simbolica, non riguarda solo i «luoghi di lavoro», ma anche tutta l’indispensabile attività di cura per la «riproduzione sociale»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 marzo 2019
Per cominciare rilancio un frisbee di Giulia Niccolai: «Una sessantenne alla cassa / del Supermercato. Invece di dire / quanto devo? dice: vorrei un caffè. / Il giovane cassiere le sorride / e risponde: pensare che ho sempre / voluto fare il barista! / Un caso, o con la crisi stiamo / diventando più umani?». È un testo datato 2013 (nel libro Foto & Frisbees, Oèdipus, 2016) ma mi è suonato simpaticamente attualissimo. Chi l’ha detto che la crisi debba renderci tutti salvinianamente più arrabbiati, ostili e meno umani? I versi della poeta fulminei e gioiosi (se non gaudiosi, come...

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