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Se diventare madri è un debito che grava sulle donne
Destino «biologico» In questi giorni la notizia del decesso di Valentina Miluzzo (a seguito dell’aborto spontaneo di due gemellini morti, al quinto mese di gravidanza, in un ospedale catanese) ha infiammato il […]
Destino «biologico» In questi giorni la notizia del decesso di Valentina Miluzzo (a seguito dell’aborto spontaneo di due gemellini morti, al quinto mese di gravidanza, in un ospedale catanese) ha infiammato il […]
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 27 ottobre 2016
In questi giorni la notizia del decesso di Valentina Miluzzo (a seguito dell’aborto spontaneo di due gemellini morti, al quinto mese di gravidanza, in un ospedale catanese) ha infiammato il dibattito, sui social e non, riguardo l’obiezione di coscienza. Certamente l’obiezione di coscienza – prevista dalla legge 194 del 1978 – è uno degli aspetti più controversi della legislazione italiana in materia di interruzione volontaria di gravidanza, in quanto mette in discussione l’effettività dello stesso diritto ad abortire delle donne, in modo legale, gratuito e sicuro. Ma non su tale – seppur importantissimo tema – vorrei indirizzare la mia riflessione...