Politica

Se i musulmani restano «stranieri»

Dopo Parigi In Francia le differenze sono state appiattite piuttosto che valorizzate, così si è bloccato il processo di integrazione

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 23 gennaio 2015
L’Attentato alla sede di Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso rilancia i mai del tutto sopiti discorsi degli islamofobi europei. E così, i primi chiamati a spiegare e interpretare quella vicenda, a dover giustificare il loro credo e a prendere le distanze dal fanatismo, sono stati i musulmani. Un atteggiamento che non si ritrova in fatti simili commessi in virtù di altri principi, come per esempio la strage di Utøya in Norvegia nel 2011. Qui fu l’intera Europa a indignarsi e la lettura accordata fu che Anders Breivic, autore di quel gesto, fosse un folle. Si evitò così di accreditare...

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