Cultura
Se il desiderio è invulnerabile
Mostre La sedicesima Biennale di Lione curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath si apre all'insegna di un «Manifesto della fragilità». Visitabile fino al 31 dicembre, abbraccia quasi tutta la città entrando in affascinanti sedi dismesse e raccontando anche la storia del legame con Beirut, a partire dal commercio della seta
«Moss people» dell’artista finlandese Kim Simonsson
Mostre La sedicesima Biennale di Lione curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath si apre all'insegna di un «Manifesto della fragilità». Visitabile fino al 31 dicembre, abbraccia quasi tutta la città entrando in affascinanti sedi dismesse e raccontando anche la storia del legame con Beirut, a partire dal commercio della seta
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 17 settembre 2022
Arianna Di GenovaLIONE
Racconta Nadia Kaabi-Linke che gran parte delle foreste del territorio lionese sono state sradicate per far posto a fabbriche e nuovi inurbamenti. E che gli alberi autoctoni sono stati abbattuti per lasciar crescere rigogliose querce americane. È una storia che lega molti paesi del mondo quella della reinvenzione del paesaggio, ma lei, artista di Tunisi (dove è nata nel 1978) che vive e lavora a Berlino, ha colto un filo invisibile in più. Se i boschi sono l’ultima versione di vita naturale non addomesticata, qualcosa li intreccia indissolubilmente ai nostri destini umani. Nadia Kaabi-Linke, particolare dell’installazione nella hall 3 delle...