Cultura
Se il femminismo sa decifrare la frammentarietà delle vite
SCAFFALE A proposito dei volumi di «Lavoratrici al margine», di Adriana Nannicini, e «Lo sciopero delle donne», a cura di Alisa Del Re, Cristina Morini, Bruna Mura e Lorenza Perini. Entrambi editi da manifestolibri
Marisa Merz (1973), foto di Paolo Pellion di Persano
SCAFFALE A proposito dei volumi di «Lavoratrici al margine», di Adriana Nannicini, e «Lo sciopero delle donne», a cura di Alisa Del Re, Cristina Morini, Bruna Mura e Lorenza Perini. Entrambi editi da manifestolibri
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 novembre 2019
Il lavoro delle donne, anzi «i lavori» delle donne, le loro specificità, le loro contraddizioni, le loro marginalità, sono al cuore degli ultimi due volumi pubblicati da Manifestolibri nell’indispensabile collana «Parola di Donna», curata da Teresa Bertilotti e Simona Bonsignori, che si ripromette di colmare una lacuna vistosa nel nostro panorama culturale e politico con la narrazione del «valore» della differenza femminile, al fine di sottrarre all’invisibilizzazione le molteplici sfaccettature della vita delle donne attraverso quel fascio di luce che solo un approccio consapevolmente femminista può assicurare. E per farlo individua proprio nel lavoro delle donne, produttivo e riproduttivo, retribuito...