Cultura
Se il lavoro diventa un atto linguistico performativo
FestivalFilosofia Uno stralcio dalla «lectio» che verrà discussa domenica a Modena. Oggi l'inaugurazione dell'appuntamento che giunge alla sua ventesima edizione
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Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 18 settembre 2020
In uno degli scritti più fortunati e intelligenti (ancorché sbagliato) della storia del lavoro, Il diritto all’ozio (1883), Paul Lafargue cita il «sogno di Aristotele» formulato nella Politica a partire dall’episodio dell’Iliade, nel quale Teti si reca nella officina di Efesto e vede con meraviglia che tripodi, cui il dio ha messo delle ruote d’oro, si muovono da sé, e che fanciulle d’oro, «simili a fanciulle vere», si «affaticavano a sostenere il loro signore» storpio. A partire da questo episodio Aristotele formula il proprio «sogno», scrivendo che se «le spole tessessero da sé e i plettri toccassero la cetra, i...