Politica
Se il non voto è l’unica arma
Elezioni L’interpretazione politica dell’astensione è sempre stata una impresa ardua. Un esercizio che oscilla facilmente tra la banalità e la forzatura. «Disaffezione alla politica» significa poco. «Antipolitica» ancora meno. Eppure milioni […]
Elezioni L’interpretazione politica dell’astensione è sempre stata una impresa ardua. Un esercizio che oscilla facilmente tra la banalità e la forzatura. «Disaffezione alla politica» significa poco. «Antipolitica» ancora meno. Eppure milioni […]
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 30 maggio 2013
L’interpretazione politica dell’astensione è sempre stata una impresa ardua. Un esercizio che oscilla facilmente tra la banalità e la forzatura. «Disaffezione alla politica» significa poco. «Antipolitica» ancora meno. Eppure milioni di persone hanno disertato le urne. Dopo le elezioni di febbraio il Movimento 5 stelle, almeno nelle sue letture più raffinate, era stato ritenuto capace di intercettare una composizione sociale, forme di vita, di lavoro e di relazione, escluse dalla rappresentanza delle forze politiche e sindacali esistenti, nonché da quel tanto di tutele, garanzie e risorse filtrate attraverso il setaccio dell’austerità. Quanto parziale ed effimera fosse questa intercettazione e improprio...