Cultura
Se la bora soffia sul malumore
Il fascino del museo Un tour in Friuli tra i magazzini dove si conservano i venti e le raffiche (Trieste), le navi di Monfalcone e i paesaggi sonori della comunità slovena
Cartolina con la bora dei primi del Novecento
Il fascino del museo Un tour in Friuli tra i magazzini dove si conservano i venti e le raffiche (Trieste), le navi di Monfalcone e i paesaggi sonori della comunità slovena
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 12 agosto 2017
Se Napoli ha il Vesuvio, Roma il Colosseo, Genova la Lanterna, Trieste ha la Bora. Città elegante e davvero diversa, Trieste si distingue per un vento suo proprio, sferzante e teso, la bora, appunto. Della bora Trieste possiede le chiavi, essendone la cosiddetta Porta: la bora è un vento catabatico, cioè che scivola basso nell’atmosfera tra altri venti di più alta quota -come un aereo con un proprio slot – e soffia a raffiche (refoli) in direzione Est-NordEst dal Carso triestino fino a Venezia e Chioggia, dove si smorza. La bora estiva è più delicata e diventa borino. Carlo Wostry...