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Se la «cooperazione» non è una generica riduzione della povertà
Proposta di legge È ormai consuetudine che quando un Parlamento e/o un esecutivo zoppichino e vogliano farlo dimenticare ai propri cittadini, si concentrino sulla cooperazione allo sviluppo. In questo stesso trend, il Consiglio […]
Proposta di legge È ormai consuetudine che quando un Parlamento e/o un esecutivo zoppichino e vogliano farlo dimenticare ai propri cittadini, si concentrino sulla cooperazione allo sviluppo. In questo stesso trend, il Consiglio […]
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 1 febbraio 2014
È ormai consuetudine che quando un Parlamento e/o un esecutivo zoppichino e vogliano farlo dimenticare ai propri cittadini, si concentrino sulla cooperazione allo sviluppo. In questo stesso trend, il Consiglio dei ministri ha licenziato una proposta di legge di propria iniziativa che fa rabbrividire. Da dove nascerebbe la Politica di cooperazione italiana? Non da un vero meccanismo di partecipazione che tenga insieme le mille esperienze civiche di aiuto e di relazione tra comunità che fanno della cooperazione italiana un unicum. La si affiderebbe a una patinata Conferenza (art. 15) convocata dal viceministro apposito, dove potrebbero prendere la parola solo le...