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Se la lottizzazione diventa magistratura
Giustizia Aniello Nappi racconta in un libro i suoi quattro anni all’interno di palazzo dei Marescialli. E si misura con i 200 «fuori ruolo», ma anche con alcune pratiche di valutazione da parte del Csm. «Soprattutto a Roma c’è contiguità fra amministrazione della giustizia e politica»
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Giustizia Aniello Nappi racconta in un libro i suoi quattro anni all’interno di palazzo dei Marescialli. E si misura con i 200 «fuori ruolo», ma anche con alcune pratiche di valutazione da parte del Csm. «Soprattutto a Roma c’è contiguità fra amministrazione della giustizia e politica»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 15 luglio 2015
Per fronteggiare la crescente espropriazione di potere giuridico ed economico, attuata da organizzazioni mafiose e da ceti finanziari e imprenditoriali, gli attuali vertici dello Stato sono ricorsi al rimedio costituito da un’anomala collocazione di pubblici ministeri in torri di controllo (Autorità Nazionale Anticorruzione, assessorato comunale delle legalità e simili ) nel territorio dell’illegalità dominante. Questi avamposti delle guardie togate nelle terre dei ladri creano perplessità sotto due aspetti: da un lato, aggravano il fenomeno di magistrati distolti dal lavoro giudiziario ed inseriti nella gestione di incarichi dell’amministrazione centrale e periferica, con palese violazione del principio della separazione dei poteri prevista...