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Se la politica è simulacro non c’è società possibile

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Seconda repubblica La «transizione italiana» ormai si fa costituente. Il paese in mezzo ai quattro punti cardinali è sofferente. Tra la via «ungherese» di Salvini e il «trasversalismo» di Grillo, la svolta «carismatica» di Renzi e la rotta «rappresentativa» della Cgil non c’è più alcuna continuità con il recente passato. Ogni argine è rotto. E la sofferenza dilaga

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 25 novembre 2014
Negli ultimi mesi la politica italiana si è costellata di eventi che le hanno impresso un’accelerazione potente. Se non fosse che il termine è abusato, verrebbe da dire che siamo nel pieno di una fase costituente. Perché è tutto l’assetto dei rapporti tra politica e società che è in fibrillazione accelerata: al capolinea sono le forme di quel postfordismo italico fatto di capitalismo molecolare e concertazione con cui il paese ha gestito la sua lunga uscita dal fordismo e dal sistema dei partiti di massa cresciuti dentro la geopolitica dei blocchi. Il nodo dello scontro non è oggi tra le...

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