Cultura
Se la sfida degli «illegali» apre una nuova prospettiva sulla storia
«Io sono confine» di Sharam Khosravi per Eleuthera L’autore fuggì dall’Iran nel 1986, rifiutando di arruolarsi per la guerra con l’Iraq. Un’odissea tra respingimenti e superamento di confini, fino ad arrivare in Svezia
«Io sono confine» di Sharam Khosravi per Eleuthera L’autore fuggì dall’Iran nel 1986, rifiutando di arruolarsi per la guerra con l’Iraq. Un’odissea tra respingimenti e superamento di confini, fino ad arrivare in Svezia
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 25 luglio 2019
Secondo Agamben nel sistema dello Stato-nazione i viaggiatori «illegali» senza documenti rappresentano «l’elemento inquietante soprattutto perché, spezzando l’identità tra uomo e cittadino, tra natività e nazionalità, mettono in crisi la finzione originaria della sovranità». La questione dei confini e la condizione dei migranti ci obbligano a ripensare l’organizzazione politica del pianeta, tanto quanto lo sfruttamento economico, i problemi di genere e l’emergenza ecologica. SHARAM KHOSRAVI in Io sono confine (Elèuthera, pp.238, euro 18) mette a nudo le retoriche degli Stati-nazione (e dello Stato tout-court, anche se plurinazionale, come dimostra il caso svizzero) e il perverso sfruttamento dei migranti, trasformando questa...