Cultura
Se Porto Empedocle somiglia a Macondo
La Sicilia romanzesca Vigata, Montelusa, Marinella da non luoghi, perché frutto dell’immaginazione e della penna di Camilleri, sono diventati, grazie ai romanzi e alla fiction tv, mèta di curiosi in pellegrinaggio, alla ricerca spasmodica delle spiagge, della casa, delle masserie, delle chiese e delle strade battute dal commissario Montalbano
Ibla, ragusa
La Sicilia romanzesca Vigata, Montelusa, Marinella da non luoghi, perché frutto dell’immaginazione e della penna di Camilleri, sono diventati, grazie ai romanzi e alla fiction tv, mèta di curiosi in pellegrinaggio, alla ricerca spasmodica delle spiagge, della casa, delle masserie, delle chiese e delle strade battute dal commissario Montalbano
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 18 luglio 2019
Come Gabriel García Márquez in Cent’anni di solitudine con Macondo aprì le porte della Colombia ai cacciatori delle strade solcate dai Buendìa, Andrea Camilleri è riuscito là dove nessun’altro era mai arrivato: reinventare un pezzo di Sicilia, con la realtà che ha finito per pervadere la fantasia di uno scrittore che lascia un testamento di luoghi e parole immenso, dove dentro ci sono tutte le contraddizioni di una terra impareggiabile e imperdonabile. VIGATA, MONTELUSA, Marinella da non luoghi, perché frutto dell’immaginazione e della penna di Camilleri, sono diventati, grazie ai romanzi e alla fiction tv, mèta di curiosi in pellegrinaggio,...